Conferme per il Ca prostatico: screening Psa riduce mortalità
L’analisi condotta dopo due ulteriori anni di follow-up ha portato i ricercatori dell’Erspc (European randomised study of screening for prostate cancer), guidati da Fritz H. Schröder, dell'Erasmus university medical center di Rotterdam (Olanda) a consolidare i risultati secondo cui lo screening del Psa riduce in modo significativo la mortalità per cancro alla prostata ma non influisce sulla mortalità complessiva. Lo studio è avvenuto in otto paesi europei e si è esteso a 182.160 uomini che all’inizio della sperimentazione avevano dai 50 ai 74 anni, con un core age group di 162.388 soggetti tra i 55 e i 69 anni. Suddivisi in modo randomizzato in due gruppi, a una parte di loro è stato offerto uno screening basato sulla rilevazione del Psa, con l’obiettivo di valutare la mortalità come outcome primario. Il periodo medio di follow-up è stato di circa undici anni, alla fine del quale si è osservata una riduzione dei decessi per tumore alla prostata del 21% in coloro che erano stati sottoposti a controllo dell’antigene prostatico specifico, salita al 29% dopo un aggiustamento in cui si sono considerati solo i partecipanti che avevano garantito una compliance adeguata. La riduzione assoluta della mortalità è stata di 0,10 decessi ogni mille anni-persona o, in altri termini, di 1,07 decessi ogni mille soggetti sottoposti a randomizzazione. Tuttavia, come si diceva, la mortalità totale per ogni causa non è stata significativamente differente tra le due coorti di pazienti analizzati.
N Engl J Med, 2012; 366(11):981-90