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Alzheimer, sospendendo terapia con Risperidone aumentano le ricadute
Le persone affette da malattia di Alzheimer, con psicosi o stati ansiosi trattati con successo con risperidone per un periodo variabile dai quattro agli otto mesi, hanno maggiori probabilità di recidiva se la terapia viene interrotta. La sperimentazione, avvenuta presso il New York State psychiatric institute, ha incluso 180 pazienti ai quali era stato somministrato il risperidone per 16 settimane, con dosaggio medio di 0,97 mg al giorno. Il farmaco è stato efficace nel ridurre la gravità dei sintomi, pur associandosi a un leggero aumento di segni extrapiramidali, in un centinaio di pazienti che sono stati sottoposti a randomizzazione dei trattamenti. In doppio cieco, infatti, i partecipanti sono stati assegnati a tre gruppi: nel gruppo 1 hanno continuato la terapia per altre 32 settimane, nel gruppo 2 il trattamento con il farmaco è durato per 16 settimane e poi sostituito da placebo in quelle successive, mentre nel gruppo 3 è stata somministrata una sostanza placebo lungo tutto il periodo considerato. Nelle prime 16 settimane, il risperidone si è associato al 33% di recidive, rispetto al 60% del placebo e anche nelle 16 successive l’incidenza delle recidive è stata superiore nel gruppo passato dal farmaco al placebo (48% nel gruppo 1 vs al 15% nel gruppo 2). Il farmaco non si è associato a un aumento significativo di effetti avversi o della mortalità, che sono stati pressoché simili nei tre gruppi.
N Engl J Med, 2012; 367(16):1497-