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Fratture atipiche femore, effetto di classe dei bisfosfonati
Con una comunicazione diretta agli operatori sanitari, l'Agenzia italiana del farmaco ha diffuso importanti informazioni relative al rischio di fratture atipiche del femore associate all’uso dei bisfosfonati
Con una comunicazione diretta agli operatori sanitari, l'Agenzia italiana del farmaco ha diffuso importanti informazioni relative al rischio di fratture atipiche del femore associate all’uso dei bisfosfonati. L’ente ha reso noto che, seppur raramente, sono state segnalate, associate a terapia a lungo termine per l’osteoporosi, fratture atipiche del femore. Queste si verificano spontaneamente o dopo un trauma minimo e alcuni pazienti manifestano dolore alla coscia o all’inguine, spesso associato a evidenze di diagnostica per immagini di fratture da stress, settimane o mesi prima del verificarsi di una frattura femorale completa. Questi eventi sono considerati un effetto di classe dei bisfosfonati ed è stata aggiunta, alle informazioni del prodotto, un’avvertenza relativa a questo rischio. Il bilancio complessivo dei benefici e dei rischi dei singoli bisfosfonati nelle indicazioni terapeutiche autorizzate rimane favorevole, ma ribadisce l’Aifa, durante il trattamento con bisfosfonati i pazienti devono essere informati di segnalare qualsiasi dolore alla coscia, all’anca o all’inguine e qualsiasi paziente che manifesti tali sintomi deve essere valutato per la presenza di un’incompleta frattura del femore. La durata ottimale del trattamento con bisfosfonati, conclude il documento, per l’osteoporosi non è stata ancora stabilita. La necessità di un trattamento continuativo deve essere rivalutata periodicamente in ogni singolo paziente in funzione dei benefici e rischi potenziali della terapia con bisfosfonati, in particolare dopo 5 o più anni d’uso.