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Se il medico è empatico il paziente sta meglio
Roma, 11 set. (Adnkronos Salute) -
Lo studio è pubblicato su 'Academic Medicine', ed è in pratica il follow-
I ricercatori hanno usato la Jefferson Scale of Empathy (Jse) per misurare l'empatia nel contesto della formazione medica e della cura del paziente. La scala comprende 20 elementi, e tutti i medici hanno completato il test. Nello studio del 2011, inoltre, per misurare quanto l'empatia del dottore avesse influenzato gli esiti del trattamento, i ricercatori hanno utilizzato i risultati di due esami medici, il test emoglobina A1c e i livelli di colesterolo, trovando un'associazione diretta tra un punteggio più alto del Jse da parte del medico e un migliore controllo di emoglobina A1c e colesterolo nei rispettivi pazienti. Ora i ricercatori hanno cercato un altro risultato tangibile: la presenza di complicanze metaboliche acute tra i diabetici. Problemi gravi, che hanno portato questi ultimi in ospedale nel corso di un anno (2009).
Ebbene, un totale di 123 pazienti sono stati ricoverati in ospedale a causa delle complicanze metaboliche acute nell'anno in esame. I risultati hanno mostrato che i medici del gruppo più empatico hanno totalizzato un tasso inferiore di pazienti con complicanze metaboliche acute. Ad esempio, i dottori con i livelli più elevati nella classifica dell'empatia hanno avuto 29 (su 7.224) pazienti ricoverati in ospedale, contro i 42 (su 6.434) dei colleghi con i punteggi più bassi.
Ci sono molti fattori che contribuiscono alla robustezza dei dati emersi dallo studio, scrivono i ricercatori. "In primo luogo, a causa della copertura universale dell'assistenza sanitaria in Italia, non vi è alcun effetto confondente legato alla differenza di assicurazione, alla sua assenza o a barriere economiche per accedere cura". "Lo studio è stato condotto in un sistema sanitario in cui tutti i residenti sono registrati presso un medico di base, e questo" comporta "un migliore rapporto, più definito, tra i pazienti e i loro dottori famiglia", aggiunge Daniel Z. Louis, coautore della ricerca. "I risultati di questo studio hanno confermato che l'empatia del medico, misurata con uno strumento validato, è significativamente associata con l'incidenza di gravi complicanze metaboliche nei pazienti diabetici", conclude Hojat