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GLI ANTIBIOTICI
CON QUALE CRITERIO IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE "SCEGLIE" UN ANTIBIOTICO?
Il criterio a tutt'oggi e' largamente empirico non potendo,per ragioni di tempo,logistiche e procedurali approntare test microbiologici per le infezioni che si trova a trattare sul territorio. Il problema di una ,il piu' possibile corretta antibioticoterapia e' divenuto sempre pressante per le resistenze batteriche sempre piu' frequenti non solo in ambito ospedaliero ma anche sul territorio. Da qui la necessita' di passare alla "terapia empirica ragionata"che si deve basare sulla conoscenza dei germi più frequenti nei vari organi colpiti e di conseguenza ad una terapia antibiotica piu' mirata. La resistenza agli antibiotici puo' essere considerata come la capacità dei microorganismi di alcune specie di sopravvivere o anche moltiplicarsi in presenza di concentrazioni di antimicrobici di regola sufficienti per inibire o uccidere microrganismi della stessa specie. Lo sviluppo di resistenza è stato molto veloce negli ultimi anni; in ospedali statunitensi, la percentuale di VRE (enterococchi resistenti alla vancomicina) salita da 0,3% nel 1989 a valori tra 4,9% e 10% nel 1993 (segnalazioni di 9,1% nel 1994) e nelle unità di terapia intensiva dallo 0,4%(nel 1989) al 13,6% nel 1993; in grossi ospedali universitari statunitensi, la percentuale di MRSA (stafilococchi meticillino resistenti) tra ceppi di Staph.aureus è salita dall'8% nel 1986 al 40% nel 1992; in New York City la percentuale è del 50%; dati ottenuti da 17 Paesi europei danno recentemente un valore di circa il 60% . Pericoloso, anche se non quantificato, si profila il passaggio della resistenza alla vancomicina da enterococchi(VRE) a stafilococchi, per il largo impiego dell'antibiotico in pazienti con infezioni da MRSA. Relativamente a microrganismi responsabili di infezioni da comunità, la percentuale di Strep.pneumoniae multiresistenti è salita dal 3,6% nel 1987 al 14,5% nel 1994 ed al 23,6%(da aggiungere un altro 14,1% con ridotta sensibilità) nel 1995; dati più recenti danno la resistenza a circa il 46%. Si tenga presente che negli USA(250 milioni di abitanti) lo Strep.pneumoniae è responsabile di 7.000.000 di casi di otite media, 500.000 casi di polmonite, 50.000 casi di sepsi, 3.000 casi di meningite all'anno, un numero imprecisato di bronchiti, endocarditi ed artrite settica. In Italia la situazione è più contenuta rispetto anche agli altri Paesi europei. In Lombardia, secondo l'osservatorio epidemiologico per il monitoraggio delle resistenze batteriche si ha una copertura pressoche' totale versus pneumococco con amoxicillina-
Come è noto, i batteri diventano resistenti in vario modo:alcuni ereditano geni di resistenza; altri li acquisiscono a seguito di mutazioni spontanee o come rafforzamento di un carattere genetico preesistente. Altri(ad es. stafilococchi) acquisiscono il gene della resistenza agli antimicrobici da una cellula batterica vicina (es.enterococchi) per mezzo di plasmidi, sottili anelli di DNA che veicolano geni da una cellula batterica ad un'altra. La resistenza può essere anche trasferita da virus capaci di captare un gene di resistenza da un batterio ed inocularlo in un altro. Infine, quando batteri morti si disintegrano, altri possono acquisire il materiale genetico conferente resistenza appena reso disponibile.
IL MOMENTO UNITARIO DELLA RESISTENZA
Pur nella sua globalità trasversale, la selezione di microrganismi resistenti e quindi la resistenza agli antimicrobici ha un suo fondamentale momento unitario: l'uso di antimicrobici su larga scala nell'uomo e negli animali. Per una valutazione quantitativa del problema si tenga presente che negli Usa sono prodotte circa 23.000 tonnelate di antibiotici all'anno (15.700 tonnellate nel 1980), la metà per impiego terapeutico nell'uomo(solo per la metà ritenuto appropriato) e l'altra metà per la promozione della crescita di animali e per il trattamento con aereosol di alberi da frutto. Su 10.493 tonnellate di antibiotici consumati in Europa nel 1997, circa il 52% è stato utilizzato per uso umano, il 33% in medicina veterinaria ed il 15% come additivo per la produzione animale.
EPIDEMIOLOGIA DELLE INFEZIONI BATTERICHE SUL TERRITORIO
Eziologia delle polmoniti: patogeni prevalenti in rapporto alle difese dell'ospite e a malattie concomitanti. Condizione dell'ospite Patogeni -
TABELLA DEI BATTERI,DEI MICETI E DI ALCUNI VIRUS PIU' PROBABILI CAUSE DI INFEZIONI ACUTE
MENINGI
1) Virus (enterovirus della parotite,herpes simplex, HIV e altri) 2) Neisseria meningitidis 3) Haemophilus
ENDOCARDIO
1) Streptococcus del gruppo viridans 2) Enterococcus 4) Staphylococcus aureus
OSSA
1) Staphylococcus aureus 2) Salmonella(o altri bacilli gram-
ARTICOLAZIONI
1) Staphylococcus aureus 2) Streptococcus pyogenes (gruppo A) 3) Neisseria gonorrhoeae
CUTE E TESSUTI SOTTOCUTANEI
Ustioni 1) Staphylococcus aureus 2) Streptococcus pyogenes (gruppo A) 3) Pseudomonas aeruginosa (o altri bacilli gram-
Infezioni cutanee 1) Staphylococcus aureus 2) Streptococcus pyogenes (gruppo A) 3) Dermatofiti
Infezioni delle piaghe da decubito 1) Staphylococcus aureus 2) Escherichia coli (o altri bacilli gram-
Ferite traumatiche e chirurgiche 1) Staphylococcus aureus 2) Streptococchi anaerobi 3) Bacilli gram-
OCCHI
Cornea e congiuntiva 1) Herpes e altri virus 2) Neisseria gonorrhoeae (nei neonati) 3) Staphylococcus aureus
ORECCHIE
Condotto uditivo 1) Pseudomonas aeruginosa (o altri bacilli gram-
ORECCHIO MEDIO
1) Streptococcus pneumoniae 2) Haemophilus influenzae (nei bambini) 4) Moraxella catarrhalis
SENI PARANASALI
1) Streptococcus pneumoniae 2) Haemophilus influenzae 3) Moraxella catarrhalis
BOCCA
1) Virus erpetici 2) Candida albicans 3) Leptotrichia buccalis (infezione di Vincent)
GOLA 1) Virus delle vie respiratorie 2) Streptococcus pyogenes (gruppo A) 3) Neisseria meningitidis o gonorrhoeae
LARINGE, TRACHEA E BRONCHI
1) Virus delle vie respiratorie 2) Streptococcus pneumoniae 3) Haemophilus influenzae
PLEURA
1) Streptococcus pneumoniae 2) Staphylococcus aureus 3) Haemophilus influenzae
POLMONI
Polmoniti 1) Virus delle vie respiratorie 2) Mycoplasma pneumoniae 3) Streptococcus pneumoniae 4) Haemophilus influenzae
Ascessi polmonari 1) Streptococchi anaerobi 2) Bacteroides 3) Staphylococcus aureus
APPARATO GASTROINTESTINALE
1) Virus dell'apparato gastrointestinale 2) Campylobacter jejuni 3) Salmonella
VIE URINARIE
1) Escherichia coli (o altri bacilli gram-
APPARATO GENITALE FEMMINILE
Vagina 1) Trichomonas vaginalis 2) Candida albicans 3) Neisseria gonorrhoeae Utero 1) Streptococchi anaerobi 2) Bacteroides 3) Neisseria gonorrhoeae (cervice)
APPARATO GENITALE MASCHILE
Vescicole seminali 1) Bacilli gram-
PERITONEO
1) Bacilli gram-
MEDICO
Lavarsi a fondo le mani dopo ogni visita. -
PAZIENTE
Non richiedere antimicrobici. -
Nell'uomo dovrebbe essere evitato l'uso di antimicrobici a largo spettro non necessari (ad es. nelle infezioni urinarie). Inoltre, l'uso di antimicrobici in molte infezioni dell'albero respiratorio non dovute a batteri può influenzare il decorso della malattia, eccetto in pazienti che abbiano o nei quali siano possibili superinfezioni batteriche. Ridotte permanenze ospedaliere, trattamento domiciliare (ove possibile) di pazienti con malattie serie o complicate, aumentato trasferimento ad ospedali per acuti ovvero a strutture per degenze prolungate, intensificazione degli schemi di pulizia e ricorso a stanze singole, sono tutti fattori che possono ridurre in assoluto l'insorgenza ed il trasferimento di resistenze in ospedale e nel rapporto ospedale-
L'entità del consumo di antimicrobici è strettamente correlata alla resistenza batterica. -
BIBLIOGRAFIA
1) The Medical Letter -
2) Bollettino d'informazione sui farmaci -
3) Fondazione Smith Kline -
4) Resistenze batteriche in ascesa -
5) WHO Fact sheet n.194, May 1998 Antimicrobial resistance.
6) Péchère JC. Antibiotic resistance is selected primarily in our patients. Infect Control Hosp. Epidemiol. 1994;15:472-
7) Goldmann DA et al. Strategies to prevent and control the emergence and spread of antimicrobial-