Le Statine riducono mortalità in pazienti oncologici
Una ricerca retrospettiva dell'Ospedale universitario di Copenhagen ha evidenziato come l'uso di statine in pazienti affetti da cancro si associ a una ridotta mortalità tumore-associata. Una possibile spiegazione potrebbe risiedere nella minore disponibilità di colesterolo che limiterebbe la proliferazione cellulare richiesta per la crescita del tumore e delle metastasi. I ricercatori hanno misurato sull'intero territorio danese la mortalità di tutti i pazienti che avevano ricevuto una diagnosi di cancro tra il 1995 e il 2007, prolungando il follow-up fino al 2009. ircoscrivendo l'analisi ai soggetti di età pari o superiore a 40 anni, si è riscontrato che 18.721 pazienti avevano fatto uso regolarmente di statine prima della diagnosi di cancro, mentre 277.204 non ne avevano mai fatto ricorso. I rapporti di rischio (hazard ratio) per gli utilizzatori di statine, rispetto a quelli di chi non ne aveva mai fatto uso, sono risultati pari a 0,85, in relazione sia alla mortalità generale sia alla morte dovuta a cancro. Le hazard ratio per mortalità generale corrette in accordo alla "dose quotidiana prescritta di statina" (ovvero alla dose media di mantenimento giornaliera) sono apparse crescenti, da un minimo di 0,82 per una dose giornaliera definita compresa tra 0,01 e 0,75 fino a un massimo di 0,87 per dosi definite giornaliere superiori a 1,50, con un andamento analogo per le hazard ratio relative ai decessi per cancro (da 0,83 a 0,87). La ridotta mortalità dovuta al cancro tra gli utilizzatori di statine rispetto a chi non ne aveva mai fatto uso è stata osservata per 13 diversi tipi di neoplasia.
N Engl J Med, 2012; 367(19):1792-802