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Dislipidemie secondarie a diabete e consumo di alcool
Circa un terzo dei pazienti che si rivolgono a una clinica specializzata in dislipidemie di difficile trattamento, mostra condizioni che plausibilmente contribuiscono al disordine del loro profilo lipidico. Tra queste, le più comuni sono risultate il diabete mellito e l'eccessivo consumo di alcool. È l'esito di una revisione effettuata dalla University of Michigan Lipid Clinic sui dati laboratoristici raccolti tra il 2004 e il 2011 in 824 soggetti. Oltre alla valutazione consueta della concentrazione sierica delle lipoproteine, i pazienti sono stati valutati con un protocollo specifico per la identificazione di dislipidemie secondarie, basato su ulteriori analisi, una valutazione nutrizionale e la raccolta anamnestica. Sul totale della popolazione esaminata sono stati identificati 363 diversi fattori ritenuti potenziali cause secondarie di dislipidemia. In particolare, i 28% della coorte (n=230) aveva una dislipidemia potenzialmente secondaria. Le condizioni più frequenti sono state identificate in un eccessivo consumo di alcool (n=82, 10%), in un diabete mellito non controllato (n=68, 8%), e in una franca albuminuria. Nonostante altre ragioni possano presentarsi con minore frequenza (ognuna individualmente è riscontrabile in una quota <5% dei pazienti), considerate insieme sono presenti in una quota cospicua di pazienti (n=102, 12%).
Am J Cardiol, 2012 Jun 4. [Epub ahead of print]