Più cacao meno declino cognitivo
Una buona notizia per chi soffre di declino cognitivo lieve. In base ai risultati di uno studio condotto in collaborazione da ricercatori dell'Università dell'Aquila e dell'Università di Pisa, il consumo regolare di cacao sarebbe in grado di migliorare le prestazioni cognitive già parzialmente compromesse di questi pazienti anziani, esposti a un aumentato rischio di sviluppare malattia di Alzheimer nell'arco di 5-10 anni. L'azione favorevole del cacao sembra dipendere, come già verificato nel caso della prevenzione cardiovascolare, dai flavonoli, gli ormai ben noti composti fortemente antiossidanti contenuti in quantità significative nella preziosa polvere aromatica. La solita notizia d'appeal di fine estate? Sembrerebbe proprio di no, dal momento che a questa conclusione ha portato uno studio in doppio cieco a bracci paralleli (quindi affidabile sotto il profilo delle modalità di esecuzione e interpretazione dei risultati) nel quale né i medici né i 90 pazienti testati sapevano quale bevanda stessero assumendo tra le tre proposte: a basso, medio o alto contenuto di flavonoli del cacao. Esaminando gli anziani coinvolti con scale di valutazione per le prestazioni intellettive, procedurali e verbali dopo otto settimane di "dolce trattamento", i ricercatori hanno osservato che chi aveva assunto quotidianamente bevande contenenti quantità maggiori di flavonoli del cacao otteneva punteggi migliori in tutte le prove previste. In aggiunta, in questi soggetti sono state riscontrate riduzioni significative della pressione arteriosa, dell'ossidazione dei grassi presenti nell'organismo e dell'insulinoresistenza (condizione che predispone allo sviluppo di diabete di tipo 2). Proprio da quest'ultima azione favorevole a livello metabolico sembrerebbe dipendere il miglior funzionamento intellettivo.
Hypertension 2012;60:794-801.