Steroidi inalatori: dosi medie meglio che basse
Nei bambini con asma persistente di grado leggero o moderato, dosi moderate di corticosteroidi inalatori non sembrano fornire un rilevante vantaggio terapeutico rispetto all'impiego di basse dosi. In questi casi, tuttavia, il rapporto dose-risposta del trattamento con steroidi inalatori è una questione sulla quale servono dati clinici più approfonditi. Lo rivela una revisione sistematica, compiuta da Linjie Zhang dell’università federale di Rio Grande (Brasile) e altri ricercatori che lavorano presso strutture sanitarie anche svedesi e statunitensi. Sono stati presi in esame gli studi randomizzati controllati pubblicati tra il 1950 e il 2009 che avevano come oggetto la somministrazione di ≥2 dosi di corticosteroidi inalatori in giovani con asma persistente di età compresa tra 3 e 18 anni. Sono stati esaminati 14 lavori, nei quali erano stati coinvolti 5.768 bambini asmatici e utilizzati 5 diversi corticosteroidi inalatori. Gli outcome principali di questa metanalisi hanno riguardato il picco mattutino e serale del flusso espiratorio, il volume espiratorio forzato in un secondo, il punteggio relativo ai sintomi asmatici, l’uso di beta2-agonisti, l’abbandono della terapia e gli eventi avversi. Nella metanalisi sono stati confrontati dosaggi moderati (300-400 mcg/die) e bassi (≤ 200 mcg/die) dei farmaci. La differenza media standardizzata che emerge dai dati combinati di 6 studi ascrive ai dosaggi moderati, rispetto a quelli bassi, un miglioramento modesto ma statisticamente significativo del volume espiratorio forzato in un secondo tra i bambini con asma lieve-moderato (differenza media standardizzata 0,11). Non sono emerse differenze significative tra le due dosi in termini di altri outcome di efficacia. La comparsa di eventi avversi locali è stata un’evenienza rara e mancano evidenze del rapporto dose-risposta ai dosaggi bassi-moderati.
Pediatrics, 2011; 127(1):129-38