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Le Terapie
Il trattamento consiste, oltre che al riposo organico per periodi più o meno prolungati, anche nella somministrazione di terapia medica antidolorifica e/o antiinfiammatoria (sia per via generale che locale sottoforma di mesoterapia antalgica e/o infiltrazioni), in alcuni casi fibrinolitica e nel trattamento fisioterapico (Onde d'Urto Focali; TecarTerapia, Ultrasuoni Manuali, Magnetoterapia, LaserTerapia) e riabilitativo caratterizzato da esercizi di distensione dell'unità muscolo/tendinea interessata, esercizi a resistenza elastica e contro/resistenza, lavoro eccentrico, ecc._
In alcuni casi, più resistenti, è necessaria la terapia chirurgica, che si basa sulla scarificazione, a scopo rivitalizzante, delle strutture interessate.
Le Onde d'Urto Focali
Tra le possibilità terapeutiche, anche alla luce delle ultime evidenze scientifiche, riveste sempre più importanza la terapia con onde d'urto focalizzate. Generamente si esegue un ciclo di 3 sedute (una la settimana) all'energia di circa 0.10 mj/mmq per le tendinopatie del corpo e di circa 0.16 mj/mmq per le tendinopatie inserzionali, con numero di colpi che variano a seconda dell'apparecchiatura (dai 600 colpi per seduta per un generatore a tecnologia elettroidraulica a 2400 colpi per seduta per un generatore a tecnologia elettromagnetica). Il monitoraggio viene realizzato con la valutazione del dolore con la scala VAS e strumetalmente con eco, eco PWD e RMN.
Oltre all'effetto antalgico, che a volte è immediato, la terapia con onde d'urto lega la sua efficacia alla capacità di modulazione della vascolarizzazione con conseguente modulazione del metabolismo locale.
In realtà recenti considerazioni stanno emergendo in merito agli efffetti di stimolazione biologica delle terapie con onde d'urto focali: il quadro istopatologico delle tendinopatie è infatti definito come "tendinosi angiofibroblastica" (Nirschl et al. 2003) sulla base di valutazione ecografica di power-
Recenti ricerche cliniche e sperimentali rivelano il possibile ruolo patogenetico della angiogenesi nella induzione e nel mantenimento delletendinopatie (Pufe et al. 2005; Rees et al. 2006). Il VEGF, una potente citochina angiogenetica, svolge un ruolo principale in questo contesto, regolando, durante i processsi patologici dei tessuti molli, la risposta alla ipossia e all'infiammazione (Yamazaki et al. 2006). L'espressione del VEGF, infatti, aumenta in risposta a carichi meccanici e a stimoli traumatici, promuovendo la proliferazione, la migrazione e la sopravvivenza delle cellule endoteliali e modulano la permeabilizzazione dei capillari in risposta all'edema locale (Abraham et al. 2002).
Alcuni autori (Lewis et al. 2009; Newman et al. 1994) hanno dimostrato, nelle spalle dolorose, la prevalenza di maggiore perfusione in corso di processo patologico di tendinopatia, con un quadro che varia da una media neovascolarizzazione (senza la possibilità di individuare al power-
In lavori sperimentali è stato ipotizzato che le Onde d'Urto applicate sul tessuto tendineo:
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Tale azione, nel suo complesso, determinerebbe un riequilibrio metabolico tessutale nel quale lo stimolo prolifetativo cellulare ed il recupero della matrice extracellulare condizionano e vengono a loro volta modulati dalla risposta vascolare locale, diversa a seconda della fase clinica della patologia: in senso restrittivo nella fase francamente infiammatoria e in senso neo-
Sulla base di queste premesse, in uno studio clinico svolto presso il reparto di Ortopedia e Traumatologia del Policlinico di Bari sono stati verificati gli effetti sulla perfusione regionale della terapia con Onde d'Urto sulle tendinopatie. Per rilevare l'iperemia e comprenderne il rapporto col consumo di ossigeno locale si è utilizzata l'Ossimetria Regionale mediante sistema NIRS (Fassiadin et al. 2006; Spencer et al. 2006), con un'affidabilità sovrapponibile al power-
E' stato verificato quindi che la spalla affetta dalla tendinopatia del sovraspinato presentava valori di perfusione statisticamente più elevati rispetto alla controlaterale, in congruenza del processo neoangiogenetico e infiammatorio in corso, come già testimoniato da precedenti esperienze con esame eco-
Sulla base dei risultati riscontrati, cioè una riduzione dell'ossimetria tissutale, e quindi del consumo di ossigeno locale, dopo terapia con Onde d'Urto, è possibile ipotizzare che il tendine, sede di un processo flogistico in corso di patologia degenerativa, con un processo neo-
Sulla base dell'esperienza descritta si può affermare quindi che le Onde d'Urto, nel trattamento delle tendinopatie, agiscono principalmente attraverso la modulazione della neo-