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Infarto e ictus, meno decessi ma più frequenti e costosi
Diminuisce in Europa il numero di infarti e ictus fatali, ma nel futuro si soffrirà sempre di più di malattie cardiovascolari con un impatto economico considerevole. Il dato emerge dalle statistiche elaborate dalla Società Europea di Cardiologia e dall'European Heart Network, di cui per l'Italia fa parte l’Associazione Lotta alla Trombosi , diffuse in occasione della Giornata mondiale del cuore, celebrata il 29 settembre 2012. L'evento si è concentrato sulla prevenzione verso donne e bambini. In particolare è stato delineato un quadro con differenze di genere importanti: negli uomini le malattie coronariche sono trascurabili fino a 40 anni, emergono fra i 40 e 50 anni e crescono in modo esponenziale con l'età, mentre nelle donne si manifestano dai 50-
Le proiezioni infatti evidenziano che il peso di queste malattie crescerà in futuro per “ l'invecchiamento della popolazione e il dilagare di stili di vita pericolosi per la salute”. Il peso economico di queste patologie è enorme: 196 miliardi di euro vengono spesi ogni anno, di cui il 54% in costi diretti tra ricoveri, esami e farmaci, e il resto in costi indiretti. È come se ogni servizio sanitario nazionale dovesse spendere 212 euro per ogni abitante. Da sottolineare che: “La probabilità di avere malattie causate da trombosi dipende solo in parte dai nostri antenati, per il resto da fattori di rischio che non sempre riusciamo a eliminare”.