Diabete tipo 2, fattore predittivo di grave osteoartrite
Il diabete di tipo 2 è un fattore predittivo di sviluppo di grave osteoartrite, indipendentemente dall'età e dal body mass index (Bmi). È quanto risulta da uno studio internazionale longitudinale di coorte, coordinato da Georg Schett dell'Università di Erlangen-Nuremberg (Germania). Viene dunque rafforzato il concetto di una forte componente metabolica nella patogenesi dell'osteoartrite rispetto alla tradizionale visione di malattia determinata da continuo sovraccarico meccanico. I dati analizzati, relativi a 927 uomini e donne di età compresa tra 40 e 80 anni, provengono dallo studio di Brunico (in cui sono stati reclutati gli abitanti della città altoatesina). I soggetti, arruolati nel 1990, sono stati seguiti fino al 2010, con visite ogni 5 anni. Nel corso dei 20 anni dello studio si sono avuti 351 decessi. Il tasso di artroplastica è risultato di 17,7 (95%CI 9.4-30,2) per 1.000 anni-persona nei pazienti con diabete di tipo 2, e di 5,3 (4,1-6,6) per 1.000 anni-persona nei soggetti non diabetici (P<0,001). Il diabete di tipo 2 si è dimostrato un fattore di rischio indipendente predittivo di artroplastica, con un hazard ratio di 3,8 (2,1-6,8) nelle analisi non corrette, e di 2,1 (1,1-3,8) dopo correzione per età, Bmi e altri fattori di rischio per osteoartrite. Si è inoltre verificato che la probabilità di artroplastica aumenta con la durata del diabete di tipo 2. Sono state inoltre condotte due indagini trasversali aggiuntive durante l'esame del 2010: una basata sulla compilazione dei questionari Koos (Knee injury and osteoarthritis outcome score) e Womac (Western ontario and McMaster university osteoarthritis index), riguardanti la gravità dei sintomi connessi all'osteoartrite; l'altra sulla valutazione bilaterale ecografica delle ginocchia. Tutti i dati hanno trovato conferma negli esiti delle due analisi trasversali che hanno evidenziato segni clinici più severi di osteoartrosi e maggiori danni articolari strutturali nei diabetici. Secondo gli autori, elevati livelli glicemici possono alterare negativamente l'attività dei condrociti; inoltre la polineuropatia sensitivo-motoria può indurre, per la debolezza muscolare e la perdita di sensibilità vibratoria, a un uso inappropriato dell'articolazione.
Diabetes Care, 2012 Oct 5. [Epub ahead of print]