LA MESOTERAPIA
a cura di Filippo Luciano Dr. Venuto
Medico Ortopedico
Cenni Storici
Quando si parla di terapia antalgica/decontratturante per un dolore localizzato, sia acuto che sub-acuto o cronico, la Mesoterapia è in grado di offrire sicuramente qualcosa in più rispetto alla normale terapia per os o parenterale. Si tratta di una tecnica terapeutica che consiste in una somministrazione topica ad azione locale utilizzando dei medicamenti a basso dosaggio che devono essere iniettati per via intradermica - quindi un modo diverso di somministrare un farmaco - . Il primo che introdusse il termine di "mesoterapia" fù il Dr. M. Pistor (medico condotto francese) che pubblicò su "Press Medicale"nel 1958 delle nuove proprietà della procaina usata localmente. Nel 1950 alcuni medici avevano pubblicato sulla stessa rivista una tecnica chiamata "infezioni a picchiettatura" per la cura di alcune affezioni cardiache sempre con procaina locale. Ma già qualche anno prima il Dr. Lediche somministrava con successo l'istamina per iniezione intradermica nello spazio intercostale nelle fratture costali a scopo analgesico. La mesoterapia ebbe una maggiore diffusione in veterinaria per la comodità di somministrazione di farmaci agli animali (l'ago per la mesoterapia porta il nome del veterinario Lebel che lo ideò). Nel 1975 viene fondata anche in Iatlia la Società Italiana di Mesoterapia. Nel 1980 nasce il collegio internazionale di ricerca e dell'insegnamento della mesoterapia applicata allo sport e questa pratica viene ufficializzata come nuovo mezzo terapeutico in un congresso di medicina sportiva svoltosi a Monaco. Nel 1981 il Prof. Pitzurra di Perugia dimostra con i metodi cromatografici la maggior diffusione intraarticolare di farmaci antinfiammatori non steroidei somministrati per via intradermica rispetto alla via intramuscolare. Nel 1984-1985 nasce il Collegio Internazionale di Mesoterapia per la ricerca in questo ambito terapeutico. Agli inizi degli anni '90 la medicina estetica si appropria di questa tecnica, ideale per le sue caratteristiche per il trattamento locale degli inestetismi. A metà degli anni '90 viene riscoperta questa arma terapeutica dal Medico Pratico e mai più abbandonata. Gli elementi fondamentali della mesoterapia sono rappresentati: 1) derma, 2) dall'azione locale, 3) dalla minidose del farmaco. 1) Il termine mesoterapia deriva da mesoderma o mesoblasto, foglietto embrionario posto tra l'entoderma e l'ectoderma, dal quale derivano i tessuti muscolari, emopoietico e lo scheletro. Mesoterapia che manifesta la sua azione sui tessuti derivati dal mesoderma tramite tessuto mesenchimatoso, soprattutto sul muscolo striato. Il derma è una lamina costituita da tessuto connettivo membranoso, che ha uno spessore variabile tra 0,2-0,3 mm, formato da tessuto connettivo a fasci intrecciati avvolti da reticelle di fibre elastiche, tra cui si trovano fibre muscolari lisce, è riccamente vascolarizzato ed innervato, con una popolazione cellulare, sia residente che di origine ematica in una sostanza fondamentale ricca di glicoproteine (recettori per il farmaco). 2) L'azione locale può essere farmacologia (prevalente; in base alle proprietà del farmaco usato cerchiamo una azione antinfiammatoria miorilassante, lipolitica, ecc), poi ci sono altre due azioni coadiuvanti quali riflessogena (le microiniezioni multiple evocano degli stimoli nocicettici che secondo lo schema del < gate control midollare > provocano una analgesia) e iperemia (nella zona trattata si crea una iperemia con aumento della vascolarizzazione che porta a una maggiore diffusione del farmaco, a una accelerazione dei processi riparativi, a una stimolazione di tipo immunitario). 3) E' intuitivo che per avere un'azione locale non serve una dose di farmaco che viene normalmente usata nelle classiche vie di somministrazioni (orale o parentale). L'applicazione in loco (dove c'è la lesione) porterà a una più alta concentrazione del medicamento, a una sua maggiore e persistente azione, anche utilizzando dosaggi minori. Per quanto riguarda la scelta dei farmaci non esistono "ricette" di mesoterapia. La pratica della mesoterapia è nata guidata dall'empirismo. Pertanto non sono codificate le dosi necessarie da iniettare, i medicamenti da miscelare, il ritmo e il numero di sedute. Questo perché la tecnica è stata mistificata (dagli specialisti ?) in quanto tecnica semplice e alla portata di ogni "Medico Pratico".
Esistono però dei criteri di scelta delle sostanze da utilizzare:
· Solubilità in acqua: - permette di preparare soluzioni isotoniche; usare i farmaci che sono sottoforma di sali (i FANS generalmente lo sono); · Isotonicità della soluzione: diluire con fisiologica;
· Tollerabilità per i tessuti (sottocutaneo ed epidermide) ad esempio:
a) gli acidi forti portano forte irritazione e dolore,
b) le sostanze vaso costrittrici possono portare necrosi locale,
c) i cortocosteroidi cristallizzabili possono provocare necrosi e discromie tessutali,
d) la detersione previene gli ascessi (evento raro in mesoterapia);
Evitare:
a) sostanze proteiche (non assorbibili);
b) sostanze oleose;
d) incompatibilità tra farmaci e loro proprietà chimico(sostanze in sospensione con microcristalli, formazione di precipitati); Accertare eventuali allergie o ipersensibilità;
Alla efficacia riconosciuta purtroppo non è possibile associare una soddisfacente letteratura sulla farmaceutica mesoterapica, ma la medicina dell'evidenza è della parte del Medico Pratico.
Esistono dei consigli pratici quali:
· Selezionare i pazienti (soggetti molto ansiosi; idiosincrasia agli aghi, paure delle iniezioni, ecc.).
· Accertarsi di eventuali allergie o intolleranze.
· Scegliere farmaci in formulazione in fiale a uso parentelare (soprattutto a uso endovenoso - Ketorolac, Ketoprofene sale di lisina, aminofilina, trossuretina ecc., o farmaci preparati già per la mesoterapia - farmaci omeopatici o che prevedano l'uso in mesoterapia, Ketoprofene sale di lisina, o che siano presenti sul mercato anche in formulazione di creme o gel - Ketoprofene, Piroxicam, ecc.).
· Non usare in genere più di una fiale dello stesso prodotto.
· Diluire il farmaco in soluzione fisiologica.
· Evitare di associare farmaci di cui non è accertata la miscibilità.
· Usare prodotti farmacologici già tamponati.
· Usare una crema lenitiva o eparinoide sulla zona trattata subito dopo ogni seduta (in aiuto di possibili ematomi).
I materiali per la mesoterapia sono rappresentati da:
· Siringa (sufficiente da 5 cc.)
· Ago da mesoterapia (diametro 0,4 mm e lunghezza 4 mm)
· Soluzione fisiologica
- Cotone idrofilo e/o garze
· Farmaco/i
· Crema lenitiva
· Disinfettante
· Guanti
La tecnica prevede:
· Delimitare e disinfettare la zona da trattare
· Infiggere l'ago nella cute con angolazione di circa 30°
· Iniettare circa 0,1-0,3 cc. in modo che si formi un pomfo di circa 0,5-1 cm
· Distanziare le iniezioni di 1 - 3 cm circa
· Asciugare e tamponare le eventuali piccole gocce di sangue
· Spalmare , eventualmente, senza frizionare, una crema lenitiva sulla zona trattata.
I campi di applicazione della mesoterapia sono:
· Mesoterapia antalgica (affezioni osteomuscolari)
· Mesoterapia flebotonica (flebopatie, linfedemi, PEFS)
· Mesoterapia lipolitica (adiposità localizzate)
· Mesoterapia dermatologica (affezioni cutanee)
In base al medicamento possiamo parlare di:
· Mesoterapia classica (che usa i farmaci della Farmacopea Ufficiale)
· Mesoterapia omotossicologica (che usa i farmaci in diluizione o prodotti omeopatici) In base ai punti di azione della terapia:
· Meso-Agopuntura · Meso-Auricoloterapia · Mesoterapia Metamerica
Per il Medico Pratico la mesoterapia antalgica (antinfiammatoria e decontratturante) è sicuramente di maggiore interesse, dove le indicazioni sono molte:
· Acute : - Traumatismi, Artriti, Periartriti, Paratendiniti, Tenosinoviti, Entesiti, ecc
· Croniche : - Rachialgie cervico-dorso-lombari, Radicolonevriti, sindrome del tunnel carpale, Artropatie Artrsico/Degenerative, Tendinopatie, Contratture, ecc. _