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La Rifaximina può alleviare i sintomi del colon
Poichè vi sono evidenze che la flora batterica intestinale possa svolgere un ruolo importante nella fisiopatologia del colon irritabile (IBS), sono stati approntati due identici studi multicentrici di fase 3, in doppio cieco rispetto al placebo (TARGET 1 e 2), nei quali più di 1.200 pazienti che avevano IBS senza costipazione sono stati randomizzati a Rifaximina alla dose di 550 mg, tre volte al giorno per 2 settimane, o placebo, seguiti per 10 settimane. L'endpoint primario era rappresentato dalla percentuale di pazienti che riferivano un adeguato sollievo dei sintomi globali di IBS, mentre l'endpoint secondario principale era rappresentato dalla percentuale di pazienti che avevano un adeguato sollievo del gonfiore IBS-
• è stato evidenziato un adeguato sollievo dei sintomi significativamente maggiore nel gruppo dei pazienti trattati rispetto al placebo (40,8% vs 31,2%, p = 0.01, nello studio TARGET 1; 40,6% vs 32,2%, p = 0.03, nello studio TARGET 2 ; 40,7% vs 31,7%, p <0,001, nei due studi combinati)
• allo stesso modo, più pazienti nel gruppo Rifaximina rispetto al gruppo placebo hanno avuto un adeguato sollievo del gonfiore (39,5% vs 28,7%, p = 0,005, nello studio TARGET 1; 41,0% vs 31,9%, p = 0.02, nello studio TARGET 2; 40,2 % vs 30,3%, p <0,001, nei due studi combinati)
• i pazienti del gruppo rifaximina hanno avuto una risposta alla terapia confermata dalle valutazioni giornaliere dei sintomi di IBS, gonfiore, dolore addominale; inoltre la consistenza delle feci era significativamente migliore
• l'incidenza di eventi avversi è stata simile nei due gruppi.
Diarrea da antibiotici: si previene con probiotici
In letteratura esistono prove di moderata qualità che indicano come la profilassi con probiotici determini un'ampia riduzione della diarrea associata a Clostridium difficile (Cdad) – una delle più gravi complicanze determinate dall'alterazione della flora batterica in corso di antibioticoterapia – e come tale effetto sia conseguito senza un incremento di eventi avversi clinicamente rilevanti. Si tratta dell'esito di una revisione sistematica con meta-
Ann Intern Med, 2012 Nov 13. [Epub ahead of print]
Uno studio, condotto in un ospedale pediatrico di Istanbul, ha evidenziato che le infezioni da rotavirus sono prevalenti in inverno, mentre quelle da adenovirus sono più comuni nei mesi estivi. Inoltre, in tutti i casi, i più coinvolti sono i soggetti di età inferiore a 2 anni
L'identificazione dell'agente causale in una gastroenterite acuta è importante ai fini del trattamento e della prognosi; soprattutto le forme virali, infatti, possono causare gravi epidemie, con mortalità rilevanti. Un gruppo di ricercatori guidati da Suat Biçer,dell'Ospedale universitario di ricerca Bakirköy di Istanbul (Turchia), ha studiato l'incidenza delle gastroenteriti acute in età pediatrica sostenute da rotavirus e adenovirus, i più frequenti agenti eziologici di queste forme.
La ricerca è stata condotta per un anno (nel 2007) su 1.543 pazienti di età compresa da 0 a 5 anni, giunti in Pronto soccorso con diagnosi di gastroenterite acuta (definita dall'emissione di feci per 3 o più volte al giorno). La determinazione degli antigeni virali è stata eseguita tramite immunocromatografia, tecnica che consente di avere rapidamente i risultati delle analisi (in 5-
Nel complesso, la presenza di rotavirus è stata accertata nel 25% dei campioni, quella di adenovirus nell'8,6%. La maggior parte dei casi di infezione, sia da rotavirus (74,6%) sia da adenovirus (73%) ha riguardato bambini tra 0 e 2 anni. Il picco stagionale di forme da rotavirus si è osservato nei mesi di gennaio e febbraio (rispettivamente, 44% e 50,6%), mentre i livelli più bassi di incidenza si sono riscontrati in luglio e agosto. Nelle infezioni da adenovirus, all'opposto, il picco stagionale si è avuto nei mesi estivi, con i valori massimi registrati in luglio e agosto (17,3% e 20,9%, nell'ordine), mentre l'incidenza si è pressoché azzerata durante la stagione autunnale: ottobre (0%), novembre (2%), dicembre (3%). Da citare infine la rilevazione, nell'1,9% dei casi, di coinfezioni da rota-
Ricapitolando, nello studio condotto a Istanbul -
Infez Med. 2011; 19(2):113-